Chi è Milton Erickson? Milton Erickson è uno dei nomi che più spesso ricorrono nella PNL, in quanto il suo metodo in ambito psichiatrico fu di grande ispirazione per i padri della Programmazione Neuro-Linguistica
Chi è Milton Erickson: Biografia di un rivoluzionario dell’Ipnosi
Milton Hyland Erickson è stato uno Psichiatra americano, divenuto famoso soprattutto come Psicoterapeuta e come Ipnoterapeuta.
Erickson nacque in Nevada, ad Aurum, il 5 Novembre del 1905. I suoi genitori gestivano una fattoria e, con il lavoro dei campi, mandavano avanti una famiglia piuttosto numerosa.
Milton Erickson fin da bambino ebbe diversi problemi di salute, che segnarono il corso della sua vita e sicuramente ebbero un’incidenza importante anche nel metodo che elaborò e applicò nel suo lavoro.
Ebbe problemi di amusia, vale a dire l’incapacità di comprendere la musica, di dislessia, di daltonismo e di allergie. Si ammalò due volte di poliomelite, la prima volta quando era ancora un ragazzo.
Nonostante le previsioni dei medici e nonostante la paresi causata dalla malattia, Milton Erickson non solo visse a lungo, ma riuscì, anche grazie all’autoipnosi, a riprendere a muoversi, arrivando a compiere imprese impensabili per un uomo il cui corpo risultava indebolito dalle malattie che lo avevano colpito. Ad esempio, percorse in canoa oltre mille miglia sul Mississippi, da solo, arrangiandosi come poteva per mangiare e trovando sempre una soluzione quando la debolezza fisica sembrava compromettere la prosecuzione del viaggio. Molti anni dopo, compì una difficile escursione tra le montagne dell’Arizona, aiutandosi con due bastoni.
Milton Erickson si distinse per una grande forza interiore e per la sua grande capacità di analisi, tanto che, anche durante la degenza, ebbe modo di riflettere su argomenti che avrebbe ripreso nel suo lavoro, come il linguaggio non verbale, testando su se stesso la validità delle teorie che in seguito avrebbe applicato con i pazienti.
A causa di nuovi problemi di salute, verso i cinquant’anni la sua debolezza fisica si acuì, tanto da dover ricorrere a una sedia a rotelle.
Milton Erickson morì nel 1980 e le sue ceneri furono sparse su una montagna dell’Arizona.
Milton Erickson, studi e lavoro
Se da bambino Milton Erickson pensava di dedicarsi anche lui al lavoro nei campi, crescendo le sue scelte presero un’altra direzione, probabilmente complici la sua condizione fisica e le esperienze legate alla prima poliomelite.
Si iscrisse all’Università del Wisconsin e lì si laureò in Psichiatria, iniziando il suo internato come medico al Colorado General Hospital e come psichiatra al Colorado Psychopathic Hospital.
Mentre ricopriva diversi incarichi presso il Worcester State Hospital del Massachusetts, pubblicò il suo primo scritto relativo all’ipnosi, cercando di dimostrare, in un ambiente di lavoro ancora ostile a questa pratica, che l’ipnosi, condotta in un certo modo, non comporta pericoli.
Di fatto, Milton Erickson si distinse soprattutto come un rivoluzionario della pratica dell’ipnosi, tanto che il suo nome ricorre spesso quando si parla di questa pratica.
Parte della sua carriera decise di svolgerla fuori dagli Istituti, lavorando a casa, anche per fare fronte meglio alla stanchezza e ai momenti di disorientamento che caratterizzavano la sua salute.
Anche lavorando privatamente, Erickson riuscì a segnalarsi per il suo metodo e per la sua abilità comunicativa, tanto da diventare un leader nell’ambito dell’ipnosi e da essere chiamato a tenere lezioni e conferenze in diversi college e in seminari, davanti ai suoi colleghi.
Chi è Milton Erickson dal punto di vista della PNL
Nell’articolo dedicato a che cos’è la PNL, tra i nomi degli studiosi fatti oggetto di osservazioni da parte di Richard Bandler e di John Grinder, figura quello di Milton Erickson, probabilmente la persona che ha maggiormente contribuito all’elaborazione della Programmazione Neuro-Linguistica.
- Cosa catturò in particolare l’attenzione dei due padri della PNL? Il modo in cui Milton Erickson entrava in rapporto con i suoi pazienti, la sua capacità di comunicare con loro e di stabilire un contatto anche con cui molti suoi colleghi avevano fallito.
- Cosa osservarono in particolare Bandler e Grinder?
Ciò su cui si concentrò in particolare la loro attenzione fu il linguaggio – verbale, non verbale e paraverbale -, in particolare la gestualità, impiegato da Erickson per stabilire un rapporto con le persone che si rivolgevano a lui. - Cosa ricavarono dalle loro osservazioni? Bandler e Grinder, analizzando il metodo impiegato da Erickson, ricavarono dei modelli da impiegare nella PNL, relativi, in particolare, al comportamento e al modo di comunicare da adottare per ottenere i migliori risultati nelle relazioni, non solo in ambito lavorativo.
Milton Erickson, il Milton Model e l’Ipnosi
In un articolo che racconta chi è Milton Erickson e cosa lo ha reso un nome tanto ricorrente nell’ambito della Programmazione Neuro-Linguistica, oltre che in quelli della Psichiatria e dell’Ipnoterapia, non si può non menzionare il Milton Model, di grande importanza nella creazione del Rapport, e accennare, quantomeno, all’importanza dell’Ipnosi nella PNL, per quanto siano due argomenti così importanti che è mia intenzione tornarci più avanti in modo più approfondito.
In questa sede voglio dare almeno una definizione delle due cose:
- Il Milton Model è un insieme di schemi linguistici codificati, verbali e non verbali, ispirato alla comunicazione adottata da Erickson nel suo lavoro e utilizzabile tanto con i clienti quanto nei rapporti al di fuori dell’ambito lavorativo;
- L’Ipnosi Ericksoniana si distingue dall’Ipnosi classica per il suo punto di partenza, l’unicità di ciascun individuo, per cui per ogni paziente esiste una specifica azione, e per il metodo, improntato a un rapporto di comunicazione e di collaborazione tra paziente e medico, in cui il paziente, o il cliente nel caso della PNL, non viene indotto a uno stato di trance senza che se ne renda conto, ma ci arriva in modo naturale, grazie a un abile uso del linguaggio e al rapport stabilito tra le due parti in gioco.
Forte anche dell’esperienza diretta fatta quando si ammalò di poliomelite, Erickson nel suo metodo ritiene che la trance non sia una condizione straordinaria, ma una condizione in cui l’individuo si trova più spesso di quanto non si renda conto. Partendo da questo asserto, individua gli stati di trance degli interlocutori in fase di conversazione e fa in modo che divengano manifesti, così da poter impiegarli per approfondire e risolvere un problema.
Inoltre, Erickson sostiene che sia più importante focalizzarsi sul presente e sul futuro del paziente, piuttosto che scavarne tutto il passato, e che non sia necessario conoscere tutto il vissuto di una persona per aiutarla a risolvere un problema.